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Autonomia del Veneto

Per l'attuazione dell'art. 116,
terzo comma, della Costituzione

Briciole di pane

LA PRIMA FASE NEGOZIALE E LA SOTTOSCRIZONE DELLA PRE-INTESA


L’avvio del negoziato

a fine 2017 ha preso avvio una prima fase di negoziati con l’allora Governo in carica. Vista la ristrettezza dei tempi da dedicare alla trattativa (essendo l’allora Legislatura statale in scadenza), il Governo aveva chiesto la disponibilità della Regione a circoscrivere il negoziato ad alcune prime materie (tutela del lavoro, istruzione, tutela della salute, tutela e valorizzazione dell’ambiente e dell’ecosistema), mediante la riunione di corrispondenti Tavoli tecnici bilaterali di confronto che si sono tenuti nei primi mesi del 2018.

 

L’accordo preliminare

il 28 febbraio 2018, è stato sottoscritto, dal Presidente Luca Zaia e dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega agli Affari regionali e le Autonomie, un Accordo preliminare tra Governo e Regione del Veneto sull’attuazione dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione (c.d. pre-intesa). Si tratta di un atto importante: con l’Accordo lo Stato si è assunto formalmente l’impegno a dare vita al cosiddetto regionalismo differenziato, ed a proseguire le trattative dopo l’imminente rinnovo degli organi istituzionali dello Stato, al fine di giungere alla sottoscrizione dell'Intesa prevista dalla norma costituzionale. L’Accordo prevede principi e metodo per condurre il negoziato, da riprendere successivamente al rinnovo degli Organi statali; prevede altresì il conferimento alla Regione di alcune prime competenze in alcune delle materie oggetto di trattativa, precisando tuttavia che resta impregiudicato il prosieguo del negoziato sulle richieste di autonomia differenziata della Regione, sia nelle medesime materie, sia sulle altre restanti materie. A tal proposito, va precisato che il Veneto ha sempre ribadito la volontà di ottenere l’acquisizione di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia in tutte le materie in cui ciò è consentito dalla Costituzione, seppur con un percorso graduale

Analoghi Accordi preliminari sono stati sottoscritti dal Governo con la Regione Lombardia (che lo stesso 22 ottobre 2017 ha celebrato un referendum consultivo) e con la Regione Emilia-Romagna.

 

LE SUCCESSIVE FASI NEGOZIALI


Il negoziato col primo Governo Conte

A seguito dell’insediamento del primo governo Conte, il 12 giugno 2018 la Delegazione trattante del Veneto, presieduta dal Presidente Luca Zaia, ha incontrato a Roma il Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Erika Stefani, e, nel corso di detto incontro ufficiale, è stata formalmente sancita la riapertura del negoziato con la Regione del Veneto per il conseguimento dell’autonomia differenziata.
A seguire si sono tenuti numerosi incontri di carattere istituzionale, volti a definire il contenuto di una bozza di Intesa fra Stato e Regione del Veneto. Parallelamente è ripreso anche il confronto a livello tecnico tra le Strutture della Regione e gli Uffici ministeriali.  In particolare, la Regione del Veneto ha partecipato a più di 15 incontri politico-istituzionali e a più di 35 incontri tecnici.
Vi è stata quindi una fitta interlocuzione fra Regione e Governo; detta interlocuzione - che è proseguita ininterrottamente fino alla vigilia della caduta del Governo-  è sfociata nell’elaborazione di varie bozze di Intesa, via via aggiornate nei contenuti, anche in esito a quanto emerso nel confronto con gli Uffici ministeriali.

 

Il negoziato col governo Conte-bis

In data 23 settembre 2019 si è tenuto il primo incontro ufficiale fra il Presidente Luca Zaia e il Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, on. Prof. Francesco Boccia, nel corso del quale il Presidente ha consegnato al Ministro la Proposta della Regione del Veneto per l'Autonomia differenziata.
Nell’affrontare l’impegnativo tema dell’attuazione dell’autonomia differenziata, il secondo Governo Conte ha tuttavia ritenuto di cambiare l’impostazione del confronto con le Regioni, individuando come prioritaria l’esigenza di disporre di una legge-quadro entro la cui cornice riportare sia il dibattito politico-istituzionale sorto a livello nazionale che i singoli negoziati con le Regioni per la definizione delle relative Intese.
Le Regioni, nonostante alcune riserve in ordine alla necessità di un simile strumento, in un’ottica di massima collaborazione ed apertura al dialogo, e allo scopo di non disperdere il lavoro fino a quel momento svolto, si sono rese disponibili ad una riflessione comune in ordine ai possibili contenuti di un’eventuale legge quadro.
Il disegno di legge tuttavia non ha proseguito il suo percorso e non è stato approvato neppure in via preliminare dal Consiglio dei Ministri.
 

L'Osservatorio sull'Autonomia Differenziata

L’anno 2020 ha rappresentato un contesto difficile e complicato per il proseguimento delle attività volte al riconoscimento di una maggiore autonomia, dominato, come noto, dalla necessità di arginare la pandemia da Coronavirus e di contenere ogni avvisaglia di crisi economica e sociale. 
Nonostante ciò, o forse anche in considerazione della particolare situazione che si stava vivendo, il tema dell’Autonomia differenziata ha continuato ad avere un suo proprio rilievo, considerato che la Regione, alla prova dei fatti, ha quanto meno dimostrato di saper ben governare e controllare la situazione di emergenza sanitaria, pur in condizioni di difficoltà impensate, con azioni puntuali e calate sulla realtà del territorio, anche in modo differenziato rispetto alla uniforme linea statale laddove ritenuto necessario per il beneficio delle proprie comunità. 
In tale contesto, nell’ottica della ripresa del negoziato con il Governo non appena le circostanze lo avessero consentito, sono stati posti in essere gli adempimenti necessari ad assicurare la costituzione e il funzionamento dell'Osservatorio regionale sull'Autonomia differenziata, previsto all’art. 18 della legge regionale 25 novembre 2019, n. 44, con lo scopo di supportare la Regione nella delicata fase di negoziati con il Governo e nella successiva fase di attuazione della legge di differenziazione.
 

Il negoziato col governo Draghi

Il percorso autonomistico, a seguito della battuta d’arresto dovuta all’emergenza pandemica, è poi ripreso sotto il Governo Draghi: a fronte delle dichiarazioni, espresse dallo stesso Premier e dal Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, On. Maria Stella Gelmini, di voler riprendere il confronto con le Regioni, ha fatto seguito, da parte di queste ultime, la manifestazione di volontà di proseguire il dialogo. 
Nel corso del 2021 è stato dato avvio ad una interlocuzione a carattere informale fra i rappresentanti delle istituzioni governative e delle Regioni interessate.

Il 18 febbraio 2021 vi è stata inoltre la prima riunione di insediamento del Comitato Scientifico dell’Osservatorio, composto - oltre che da rappresentanti interni alla Regione - da Professori delle Università di Padova, Venezia, Trento e Udine, dal Presidente della Fondazione Gazzetta Amministrativa della Repubblica Italiana e da un esponente del Centro Studi della CGIA di Mestre.
Le attività dell’Osservatorio sono finalizzate a porre in essere approfondimenti scientifici ed analisi, sia con riguardo ai profili giuridici che economici relativi all’attuale assetto dei rapporti e trasferimenti tra Stato e Regioni, in una prospettiva di irrinunciabile riforma e cambiamento dell’azione amministrativa e della concezione stessa di Pubblica Amministrazione, dalla quale è indispensabile pretendere - ed aspettarsi - innovazione, competenza, responsabilità e capacità di intervento pronto ed efficace, tutte esigenze che la difficile situazione di emergenza prima sanitaria, poi economica e sociale, ha fatto emergere con tutta evidenza.
 

Il negoziato col governo Meloni

All’indomani del suo insediamento, l’Esecutivo guidato dalla Premier Meloni ha espresso, per voce del neo-Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli, la volontà di voler ridare impulso al percorso in oggetto, giungendo in tempi brevi alla presentazione di un testo di legge di attuazione dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione. 
Nella consapevolezza che il regionalismo differenziato rappresenta un’opportunità unica per tutto il Paese, non essendo – come invece da più parti erroneamente sostenuto – appannaggio di alcune sole Regioni, il nuovo Governo ha voluto improntare il riavvio del percorso autonomistico ad una logica più largamente condivisa, estendendo perciò il confronto a tutte le Regioni e non solo alle tre (Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna) che per prime hanno avviato tale percorso.

Le Istituzioni regionali sono quindi state chiamate, in sede di Conferenza delle Regioni, ad un confronto preliminare in ordine ai possibili contenuti del testo di legge: a tal fine è stata informalmente trasmessa una primissima bozza di provvedimento, rispetto al quale si è svolto un preliminare confronto. 

Accogliendo un’iniziativa del Presidente Zaia, la Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, nella seduta del 14 dicembre 2022, ha approvato un documento congiunto, condiviso da tutte le Regioni, sull’articolo 116, comma III, della Costituzione, recante 8 principi cardine per l’autonomia. 
Il documento è stato successivamente trasmesso dal Presidente della Conferenza delle Regioni, On. Fedriga, al Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Sen. Calderoli, quale contributo delle Regioni e delle Province autonome utile ai fini della formulazione della legge di attuazione del predetto articolo.